21/10/2015, è una data come tante che potrebbe passare inosservata, ma per molte persone rappresenta un traguardo. Già, Marthy McFly (Michael J. Fox) è arrivato nel futuro, da noi, oggi!
A 30 anni dall’uscita nelle sale della favola fantascientifica più divertente e dissacrante del cinema, si celebra oggi con una maratona cinematografica la generazione dei trentenni.
Cosa ci ha dato quel film? Cosa ci ha portato, in cosa ci ha deluso il futuro? Sognavamo proprio questo?
Le risposte ve le darete da soli, guardando dove sarete oggi, seduti nelle sale cinematografiche ad aspettare l’inizio della maratona che festeggia il Ritorno al futuro day.
Tra tutte le notizie che girano negli ultimi giorni ce n’è una che risalta particolarmente e cioè che gli over 30, più o meno hanno storie che si assomigliano un po’ tutte, ci accomunano. Abbiamo sognato le stesse cose, amato gli stessi personaggi e romanticamente sognavamo, guardando da bambini la nostra famiglia sul divano davanti al TV, che un giorno saremmo stati come loro. Per quelli che hanno avuto la fortuna di avere questo passato è stato un po’ più difficile rubarci il futuro.
Allora voglio tornare indietro di 30 anni, adesso, cominciando dal 21 ottobre 1985 quando comincia il viaggio di Doc e Marthy, da quel momento abbiamo cominciato a citare qualsiasi frase di quel film Grande Giove! Quando è finito siamo corsi in camera ad ascoltare Jonny B good ad imitare e scimmiottare l’assolo di chitarra di Marthy. Non avrei nemmeno potuto mai immaginare che 30 anni dopo mi sarei trovato a scrivere su un blog, non sapevamo e non esistevano i blog, i social, gli smartphone ma sapevamo sicuramente che volevamo una Delorean che ci avrebbe fatto scappare nel passato o nel futuro grazie al flusso canalizzatore.
E’ stato tutto talmente veloce, frenetico che se ci giriamo a guardare indietro, quel 1985 è un puntino piccolo e lontanissimo, ma non vedevamo l’ora di diventare grandi per poter dire: Ehi tu porco levale le mani di dosso!
Avevamo paura del futuro, ma lo aspettavamo come si aspettano le vacanze estive da bambini, questo 21 ottobre 2015 è oggi, è qui, non abbiamo la Delorean che ci porta a spasso nel tempo, ma abbiamo la stessa passione di vivere il futuro con uno sguardo attento a ciò che siamo stati in passato.
Abbiamo corso questi anni a <<88 miglia orarie e ne abbiamo viste delle belle>>.
E dunque, guardando il film, possiamo affermare che ci hanno visto lungo su molte cose, chissà, forse intuizione, forse perché erano già in fase di sperimentazione, ma faccio un piccolo elenco degli oggetti ovviamente di fantasia anzi “fantascentifici” in Ritorno al futuro che sono stati davvero realizzati, come gli schermi totalmente piatti e touch, i video-occhiali di Doc, non sono altro che un precursore dei futuristici anche per noi Google glass, i tablet , videogiochi senza joystick che percepiscono i movimenti del corpo, l’Xbox per intenderci.
Insomma questa trilogia non ci ha illuso neanche per un minuto, ma ci ha svelato con quel sapore romantico e anche un po trash che gli anni ’80 avevano, cosa ci avrebbe riservato il 2015, senza la frenesia di questi anni, ma con la sete e la paura che avevamo di arrivare in fretta nel futuro, cito se mi è concesso la frase di una persona che mi ha ispirato questo articolo “oggi non ci si gode più il percorso, ma i vari traguardi da raggiungere e nel minor tempo possibile“.
Allora, affezionatissimi malati di Back to the Future, quando potete, fate come me, chiudete gli occhi, salite sulla vostra Delorean, aspettate il flusso canalizzatore e correte ancora una volta a sognare il vostro futuro.
Graaaande Giove!
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