Una città non è fatta solo di strade, palazzi, chiese.
Un luogo si nutre dei suoi abitanti e della gente di passaggio, dei loro volti, dei loro sguardi, dei loro dialetti, delle loro parole.
Tutto ciò si fonde in un’umanità che viene leggermente scomposta dalla quotidianità, fin quasi a perdersi e a passare inosservata.
E così i lineamenti si perdono. Viene meno il guizzo di uno sguardo, la ferocia di una smorfia, il calore di un sorriso.
Ma c’è chi questa umanità non vuole perderla e la cattura in una foto.

La Gente di Napoli – Humans of Naples è un progetto fotografico del giovane Vincenzo De Simone, giunto ormai alla seconda edizione e sviluppato a partire dal celebre progetto americano “Humans of New York”.
Le sale del Palazzo delle Arti di Napoli si riempiono di foto di volti noti e meno noti, tutti accomunati da un legame con la nostra città: un legame fomentato dall’amore, dall’odio, dalla ferocia, dall’indifferenza, dall’empatia. Ogni persona ritratta è chiamata, infatti, a esporre brevemente cosa pensa di Napoli, senza pensarci troppo, senza l’autocensura dettata dalla troppa riflessione.
Il risultato è un caleidoscopio di pensieri diversi, di percezioni istantanee.

Humans of Naples_Pan_nbdv

Humans of Naples, PAN – nbdv

Alberto Angela, Alessandro Cecchi Paone, Sergio Assisi, Edoardo Bennato, Erri De Luca, sono solo alcune delle personalità più note che hanno prestato il loro volto al progetto.
Ma la vera sorpresa sono gli scatti e le parole dei tanti universitari ritratti, dei giovani che sono rimasti, quelli che sono arrivati, quelli che sono di passaggio, quelli che sono andati via. Foto dopo foto, volto dopo volto, le loro umanità emergono, restano impresse, ci raccontano una città nuova.
C’è della cruda verità nelle loro parole e una ricerca nel loro sguardo che ci fa capire che Napoli non è inerte, bensì attività, moto, energia.

All’artista Vincenzo De Simone abbiamo chiesto ciò che lui ha chiesto a più di cinquecento persone: quale sia la sua idea di Napoli.
“La prima foto del progetto è proprio la mia però mi manca il pensiero. Dopo aver raccolto così tanti pensieri è difficile formulare il mio senza essere influenzato.
Per me Napoli è una bellissima città. Ci si vive bene. Siamo un calderone di razze, culture.
Vivere Napoli è come vivere il mondo”

Il progetto è in mostra al PAN dal 13 al 18 aprile, ma è in continuo sviluppo e potete seguirlo anche sulla pagina Facebook “Gente di Napoli- Humans of Naples”.

Vi perderete tra sorrisi e smorfie, tra sguardi languidi e risate rubate. Però, in ognuna, troverete una vivida e chiara costante.
Forse è Napoli che invade la gente.
Forse è la gente che è ossessionata da Napoli.
Forse è solo che Napoli non si può non raccontare, anche quando c’entra poco. Perché c’entra sempre.