L’impetuoso atterraggio di caldi raggi solari su queste giornate semi-estive slacciano le nostre cravatte negli orari di lavoro, sbottonano le nostre camice durante le pause pranzo e rendono i nostri colleghi e colleghe di lavoro o di università sì più trasandati, ma anche più…sexy.
Le gonnelline, i jeans “altezza-glutei” e le magliette scollate ci segnalano che il tasso ormonale nelle nostre vene sta salendo pian piano, come la lancetta del serbatoio di un’automobile che sta facendo benzina.
Al giungere dell’estate la nostra concentrazione cala in maniera inversamente proporzionale alle nostre fantasie:
Cosa accadrà?
Chi incontreremo?
In quale avventura/disavventura ci ficcheremo mai quest’anno?
Le notti brave si avvicinano e la “stagione dell’accoppiamento” è pronta a catapultare uomini e donne nei luoghi più disparati alla ricerca “dell’attimo fuggente”: spiagge, discoteche, bar, pub, musei.
Che si incontri il partner di una vita o l’avventura di una notte non ha importanza.
La cosa più importante è farlo protetti.
Ed è qui che scende in campo la Durex, la più famosa marca di preservativi al mondo, pioniera di un tipo di marketing sempre più sfacciato ed irriverente, al limite tra l’indecente e l’accettabile.
Premesso che il “range” di sopportazione nei confronti degli “argomenti-tabù” è relativo da persona a persona, quella della Durex è una campagna di marketing caratterizzata sempre più dal rendere quotidiano un argomento, come quello del “farlo protetti”, che in Italia trova sempre poco spazio a causa del buonismo cattolico dei più e del proibizionismo vaticano che spesso miete più vittime dell’Aids stesso.
La Durex rompe ogni schema etico di stampo tipicamente italiano e proprio per questo nel nostro paese il suo spot è stato censurato: nel video sono espliciti tutti i riferimenti al kamasutra sia uomo-donna che uomo-uomo. Il menage-a-trois seguente è il climax di un spot che in fondo non fa altro che mostrare, in maniera del tutto casta, quasi carina si potrebbe dire, dei palloncini a forma di cagnolini che fanno del sesso sfregandosi tra loro.
Quello che qualcuno potrebbe chiamare “sesso sfregato”.
Dietro i suoni dello sfregamento si nasconde il vero messaggio del video: la sicurezza e la resistenza ad ogni tipo di “stress” subìto dall’”angelo dell’amore” durante l’atto sessuale.
Essere così espliciti è un marchio di fabbrica della Durex, un marchio di fabbrica che attecchisce in maniera totale tra le giovani coppie.
Basti pensare alle campagne precedenti.
Una delle più famose è quella dei “preservativi al cioccolato” che ha come protagonista la celeberrima segretaria dell’ex presidente americano Bill Clinton, Monica Lewinski, finita sulle pagine di tutti i giornali per lo scandalo “Sexgate”, che costrinse il presidente a rassegnare le dimissioni.
Questa pubblicità è a dir poco d’impatto, in quanto riesce ad inserirsi in una tematica internazionale nella maniera più goliardica possibile. Il lavoro di copy e art vivono una simbiosi perfetta, che conquista il sorriso del pubblico ma anche vendite importanti.
Un’altra pubblicità davvero spassosa è quella che pone il consumatore davanti “all’ardua scelta” tra l’acquisto di un passeggino e l’acquisto del condom durex. In quest’occasione si gioca sulla “paura di diventare genitori” ad un’età prematura. Stavolta la tecnica utilizzata sembra più morbida ed empatica nei confronti degli avventurieri poco interessati a firmare un contratto a vita con una persona soltanto, di conseguenza l’elemento goliardico assume un’importanza principale all’interno del messaggio.
Mentre, tornando al video dei palloncini, questo spot guadagna un bonus rispetto ai precedenti per la presenza di un elemento tipicamente quotidiano, il cagnolino, che oltre a rendere più fruibile il messaggio gli conferisce quel tipo di “tenerezza” in più che estende l’ampiezza del target sia ai più “innocenti” che ai più “conservatori”.
Insomma, la tecnica usata dai cervelloni del marketing della Durex è quella di inserirsi all’interno di temi mainstream giocando con immagini, scritte e suoni a proprio vantaggio, esorcizzando il primo imbarazzo del consumatore, mettendolo a proprio agio nell’acquisto dell’oggetto sessuale.
Quando una pubblicità riesce a fare ciò, a rendere fruibile ed accettabile un messaggio di così ampia portata non ha fatto solo bingo, ma ha vinto un Win-for-life a vita.
Perciò quest’estate, quando adocchierete il vostro possibile partner o la vostra potenziale “avventura”, quando sentirete che l’atmosfera si sta facendo calda e che il momento è propizio, avrete con voi dei preservativi Durex.
Perché non è importante cosa pensi l’Agcom di questa pubblicità, né tantomeno è importante cosa pensino i vostri preti o il Papa in persona.
L’importante è farlo protetti.
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