Edward Murphy, l’ingegnere della U.S.A. Air-Corp Edward Murphy e il medico maggiore Stapp, accompagneranno oggi i lettori di NBDV in un altro interessante momento del processo di maturazione culturale dell’occidente post-seconda guerra mondiale sulla conoscenza dell’uomo, inteso nelle sue peculiarità, mostrando come il ‘grottesco’, il paradosso, possano divenire convinzioni reali nelle menti umane tanto da essere intese come leggi, la “Legge di Murphy” appunto.
“Il sonno è un intervallo tra una sconfitta e l’altra, sempreché non sia popolato da incubi.”
“Se qualcosa sembra andar bene, hai detto bene: sembra.”
“Se un cibo è buono, allora fa male alla salute.”
” Se qualcosa può andar male, andrà male.”
Questi sono alcuni esempi della “Legge di Murphy”. Da subito si può cogliere come il pessimismo fa a cazzotti con la statistica e le leggi della casistica, perché in ogni caso le cose andranno male. Emblematica fu la prima volta in cui si cominciò a parlare degli enunciati di Murphy: era il 1949 e in conferenza stampa il medico Maggiore John Paul Stapp, divertito, riferiva la storica frase dell’ingegnere Murphy,
” Se ci sono due o più modi di fare una cosa,
e uno di questi modi può condurre a una catastrofe,
allora qualcuno la farà in quel modo. “
Ma ci sono ancora un paio di date a rendere famosa la legge; 1955, un esempio esplicitamente riferito alla nota legge, viene riportato sull’Aviation Mechanics Bulletin: “Se il pezzo di un aereo può essere montato in modo errato, ci sarà qualcuno che lo monterà in quel modo.” Ma è il 1956 l’anno di consacrazione della legge: la stessa citazione riportata sull’Aviation Mechanics Bulletin viene inserita sul prestigioso megazine “Scientific American” con prestigioso commento da parte del Dr. Schaefer incentrato sui facili errori commessi ora da tecnici e scienziati, ed ora da redattori di giornali; insomma questa ‘Weltanschauung’ sembra conquistare le menti di chi ne tratta e si diffonde su libri e giornali a macchia d’olio.
Il cantore di questa legge risponde al nome di Arthur Bloch, il quale dal 1988 al 2005 scriverà 22 libri che passeranno sotto il nome di ‘Agende’ e non solo, e contribuiranno in modo forte alla diffusione di questi ‘modi di intendere gli avvenimenti’ in tutto il mondo. Chiudiamo con alcune chicche e, ricordiamo che il cervello assorbe tutto: una nostra paura, un nostro stato d’ansia se trasmesso al pensiero finisce per incidere sul corso di quell’evento; dunque, attenti a servirci in modo saggio della “Legge di Murphy”, perché no, sotto un sorriso velato.
“Appena vi sarete allontanati per soddisfare le necessità dell’elemento femminile che abita nella vostra stessa casa, il telecronista del match griderà: “GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL!”
“Se prendi una merendina che può rimanere incastrata questa rimarrà incastrata. Le probabilità che ciò accada sono direttamente proporzionali al costo della merendina e alla fame che hai in quel momento. All’aumentare del prezzo aumenta la probabilità che essa non cadrà scuotendo il distributore.”
“Il rumore che fai rincasando è quadraticamente proporzionale all’ora notturna in cui torni… ed è inversamente proporzionale alla quantità di genitori svegli ad aspettarti. “
“Se hai un appuntamento, qualsiasi cosa farai prima ti farà arrivare tardi.”
“Come l’universo, la sfortuna è infinita e tende ad aumentare esponenzialmente con il tempo che passa.”
Nessun Commento