Ma perché uscire il martedì?

Il martedì è direttamente proporzionale al divano. Uscire in settimana  scatena facilmente l’ira del dio ozio, e io sono una degna credente del culto.

Le mie amiche si lamentano che le trascuro.
Settimana scorsa ho promesso loro che sarei uscita … si, ma in un lasso di tempo che va da qui all’ eternità! E’ pressoché all’ eternità che mi riferivo, non ad un futuro così prossimo. Per di più uscire in settimana nel mese di marzo è da fuori legge,  siamo in piena ripresa telefilm dopo la pausa invernale, cosa costa loro aspettare il finale di stagione? Non mi sono mai persa un morto, perché iniziare adesso?

Ma  “una promessa  è una promessa”.

Entro in macchina. Capisco da subito di aver sbagliato qualcosa.
Loro: vestite come il corpo di ballo di Beyoncé in tour a Las Vegas
Io: l’amica del college di Bridget Jones.
Avrei preferito anch’io restare a casa e cantare “All by myself”  in pigiama rosso. Ma mi ripeto “una promessa è una promessa”.

“Vedrai ci divertiremo”
“Non mettere il muso!”
“Fidati di me”  classica frase dell’ assassino prima di uccidere la vittima.
Sento la fine vicina. Per assicurarmi un posto in paradiso mando un messaggio a mia sorella” Sono stata io a tagliare a zero i capelli di Barbie cassiera quando avevamo 8 anni. Scusami”
Mi risponde: “ Spero che andrai all’ inferno.”
Mi auguro che Dio sia più magnanimo di lei.

 

Arriviamo al locale.
La mimosa su ogni tavolo mi ricorda il perché siamo lì. Certo la festa delle donna!!  Semplicemente una serata per sole donzelle, musica in sottofondo, buon cibo, racconti di amori perduti, perché la facevo così tragica!
“Bambole il vostro tavolo è quello lì sulla sinistra” indica un cameriere.
Come non detto. Torno subito a farla tragica.
Ho molti dubbi su ciò che succederà ma evito di pensarci e mi tuffo nel menù, se deve essere la mia ultima serata, almeno faccio scatenare i miei trigliceridi.

Dopo circa mezz’ ora  il locale inizia ad affollarsi di sole donne di ogni età, la maggior parte con le labbra dipinte di un rosso  acceso alla Moira Orfei. Dai tavoli vicini si sentono discorsi come:
“Io ho avvisato a mio marito eh ; stasera mi doveva far fare tutto quello che volevo”
“Sono stata chiara con Gaetano mio, questa è la mia serata, lui doveva restare a casa.”
Per fortuna l’arrivo della pizza mi impedisce di farmi domande.
Sorrido e inalo il profumo di salsiccia che piove a fette rotonde sulla pasta di pane.
Taglio.
Afferro la prima fetta.
Apro la bocca e… tac! luci spente con conseguenza di urla femminili, comprese quelle delle mie amiche. Per lo spavento ho un sussulto e sento il friariello cadere dal pezzo di pizza al bordo del piatto, lo cerco nel buio e una volta trovato lo afferro con le dita per mangiarlo, quando un cono di luce punta proprio sul nostro tavolo e la voce del dj urla”allora ragazze..siete pronte a festeggiare?”

Un boato di “siii” fa da colonna sonora a quel momento.
Ma festeggiare cosa? Mi chiedo.
“..E allora tutte in piedi, vi voglio al centro della pista!”
Vengo trascinata in pista dalle mie amiche, che non notano che a terra c’è sparso il mio cuore rotto in mille pezzi per aver abbandonato la pizza intera sul tavolo.

Parte la classica “Bomba”.
Il mio ripudio per i balli di gruppo è pari a quello di Luca Giurato per la lingua italiana.
Provo a scaraventarmi ai margini della pista per non rendere pubblico al mondo il mio non pervenuto movimento sexy, ma il muro di cinta di donne che ancheggiano intorno a me mi tiene prigioniera. E’ tutto un destra, sinistra, avanti, indietro, destra, sinistra, avanti, indietro.
A questo punto spero parta il trenino, in modo da potermi attaccare al tavolo e mimetizzarmi con la tovaglia rossa come il mio viso accaldato.
Mentre escogito un piano alla Lupin, lo scenario cambia.
Il dj annuncia  il regalo della serata.
Ma perché chi festeggia? Mi richiedo ancora.
La voce della Carrà rimbomba improvvisamente annunciando l’omaggio della serata: “Pedro Pedro Pedro Pedro Pè”! Uno spogliarellista dalla pelle color chicco di caffè, con un intimo prestatogli da Valeria Marini entra in pista.
Pedro.
Pedro inizia a muoversi. L’unica immagine è un filo spartiglutei che punta sulla folla di donne sudate, ipnotizzate dal movimento rotatorio del continente nero, come un pifferaio con il suo serpente a sonagli.
Vedo donne in rinascita.
Dopo 10 minuti  Pedro ferma le nacchere a Sud dell’ Equatore,  afferra il microfono e dice : ” buena celebraciòn de las mujeres!!”

Ecco allora cosa si festeggia, la festa della donna!
Con una pizza fumante nemmeno assaggiata.
Con i balli di gruppo.
Con l’odore acre di sudore.
Con Pedro Pè.
…ma auguri di cosa? questa era la punizione divina per Barbie cassiera!

Ci sono..festeggiare in questo modo la festa della donna è come fare memoria della Shoà cantando sotto le docce negli spogliatoi di tutto il mondo!
Al prossimo “Ci stai trascurando” regalo alle mie amiche un cucciolo di cane di nome Pedro.