Come il carbone nell’800 e il petrolio nel ‘900, Internet è stato negli ultimi 50 anni il “combustibile” di un cambiamento radicale nel modo di essere, di pensare e di comportarsi nel mondo.
La sua prepotenza ha inondato il sapere di nuova linfa, concretizzandosi in fenomeni per alcuni aspetti negativi, ma per altri positivi. Uno dei campi che in assoluto ha risentito dell’effetto positivo della nascita di internet è il commercio. Dimenticate i vecchi baratti. Dimenticate le vecchie modalità di acquisto con cui, per comprare anche un oggetto di piccola taglia, bisognava recarsi in un centro commerciale.
Adesso, grazie alla nascita dell’e-commerce, il vero centro commerciale è Internet. Il termine “e-commerce” sta per “commercio elettronico” e consiste nell’acquisto di beni e servizi attraverso il Word Wide Web con server e modalità di pagamento (carte di credito) sicure e controllate.
Adesso, grazie alla nascita dell’e-commerce, il vero centro commerciale è Internet. Il termine “e-commerce” sta per “commercio elettronico” e consiste nell’acquisto di beni e servizi attraverso il Word Wide Web con server e modalità di pagamento (carte di credito) sicure e controllate.
Le preistoriche forme di e-commerce risalgono agli anni ’70 con l’EDI (Electronic Data Interchange), un sistema che consentiva il trasferimento di informazioni e documenti commerciali in formato elettronico. Questo sistema era supportato da reti di telecomunicazioni private e sicure e serviva a mettere in contatto i venditori al dettaglio con i fornitori, permettendo loro di automatizzare gli acquisti.
La poca interattività e il costo ingente delle connessioni internet portò questo sistema ad essere declassato dalla nascita del Word Wide Web e, di conseguenza, dall’imporsi dell’e-commerce come attualmente lo conosciamo.
Migliaia di aziende, consapevoli del vaso di Pandora aperto dal WWW, trasferirono il proprio commercio su Internet, credendo così di guadagnarsi le prime posizioni sul mercato, sbaragliando la concorrenza.
Ma la mancanza di idee innovative, un approccio web poco orientato all’utente e l’ossessione di ottenere profitti nel modo più veloce possibile portò queste aziende al fallimento e alla recessione della New Economy. Solo alcune aziende più orientate all’utente (come Amazon) riuscirono a sopravvivere, divenendo i colossi per eccellenza dell’e-commerce.
La poca interattività e il costo ingente delle connessioni internet portò questo sistema ad essere declassato dalla nascita del Word Wide Web e, di conseguenza, dall’imporsi dell’e-commerce come attualmente lo conosciamo.
Migliaia di aziende, consapevoli del vaso di Pandora aperto dal WWW, trasferirono il proprio commercio su Internet, credendo così di guadagnarsi le prime posizioni sul mercato, sbaragliando la concorrenza.
Ma la mancanza di idee innovative, un approccio web poco orientato all’utente e l’ossessione di ottenere profitti nel modo più veloce possibile portò queste aziende al fallimento e alla recessione della New Economy. Solo alcune aziende più orientate all’utente (come Amazon) riuscirono a sopravvivere, divenendo i colossi per eccellenza dell’e-commerce.
Per un’azienda essere “attiva online” significa attualmente un incremento di crescita, assunzioni, esportazioni e produttività di oltre il 40%, tanto che Internet è divenuto, negli ultimi anni, un vero e proprio baluardo contro la crisi economica e finanziaria che ha colpito l’economia internazionale dal 2008. Nonostante gli incoraggianti risultati, in Italia il commercio online non ha conosciuto ancora quell’esplosione che ha conosciuto invece in altri paesi.
La causa è da ritrovare sia negli atteggiamenti aziendali poco propensi ad aprire siti e-commerce (considerati spesso un investimento inutile), sia negli atteggiamenti degli utenti ad acquistare prodotti su internet, visto spesso come un “luogo di soli ladri e truffatori”.
Urge quindi un cambio di mentalità!
La causa è da ritrovare sia negli atteggiamenti aziendali poco propensi ad aprire siti e-commerce (considerati spesso un investimento inutile), sia negli atteggiamenti degli utenti ad acquistare prodotti su internet, visto spesso come un “luogo di soli ladri e truffatori”.
Urge quindi un cambio di mentalità!
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