Diecimila lire. Tanto lontane e tanto care alle vecchie generazioni. Fonte di sostentamento necessaria per far fronte a sventure passate, come i debiti che Totò nel film “La Banda degli Onesti” ha accumulato nella sua vita senza soluzione di continuità.

Ma per uscire dalla sua crisi ha un’idea tanto bizzarra quanto illegale: falsificare denaro grazie ad alcuni cliché originali della Banca d’Italia, di cui egli era stato a lungo dipendente, nonché della carta filigranata per stampare le banconote da 10.000 lire. E per farlo si serve di Peppino e della tipografia di Giuseppe Lo Turco, aperta di notte per l’occasione. Tra momenti di comicità buffi ed esilaranti, dal film già si evince
quanto, soprattutto nell’ultimo secolo, la stampa abbia fatto passi da gigante, aumentando la possibilità di riprodurre innumerevoli copie di manoscritti, libri, poesie, fumetti, riviste, diffondendo una mole di sapere talmente ampia da permettere a tutti l’approfondimento della propria conoscenza. Se si pensa a Gutenberg e all’invenzione della stampa a caratteri mobili, fu proprio questa che permise al predicatore Martin Lutero di dar vita ad un nuovo modo di pensare la chiesa e il concetto di fede dell’epoca.
Proseguendo nella storia, il proliferare delle testate giornalistiche è stato possibile però solo grazie a nuovi tipi di tecnologia tipografica più moderni ed adatti agli obiettivi di vendita del giornale, come quello della stampa tradizionale (ad offset o a rotativa), che consente di stampare numerosissime copie delle riviste e dei giornali che oggi consultiamo. Ma nell’era della personalizzazione, la stampa tradizionale è molto dispendiosa e non adatta a stampare poche copie di un prodotto. L’innovazione che invece è riuscita ad imporsi e si sta imponendo soprattutto
nelle aziende per far fronte agli alti costi della stampa tradizionale è la stampa digitale laser.
La stampa digitale è stata introdotta intorno agli anni 70, occupando i più disparati luoghi di lavoro ed imponendosi come stampa di qualità tra aziende che, in tempi di crisi, hanno puntato più ad un prodotto di qualità che alla quantità della propria produzione. Grazie all’aggiunta della tecnologia laser, la sua efficienza è aumentata
riportando innumerevoli vantaggi. Uno di questi è sicuramente il costo minore per stampare poche copie, a differenza della stampa tradizionale, in cui il costo finale dipende dal numero di copie: più copie vengono stampate, minore sarà il costo finale.
E’ uno strumento che si adatta in maniera flessibile alla personalizzazione, data la possibilità di modificare il file da
stampare fino ad un attimo prima della stampa, cosa che non accade con la stampa a rotativa, nella quale le lastre di incisione non possono essere modificate una volta inserite nel macchinario.
Ma la vera rivoluzione che comporta la stampa digitale è la possibilità di stampare su altri tipi di supporti, diversi da carta, cartone o cartoncino: come tessuti, forex, pvc, plexiglas ecc. E’ proprio questa tecnologia che ha dato vita ad un nuovo tipo di moda, personalizzato e originale, che ha fatto spesso la fortuna dei brand aziendali. Infatti T-shirt, jeans, giubbotti con scritte cool e divertenti sono state possibili proprio grazie a questo nuovo tipo di stampa!
Einstein diceva che la crisi puo’ essere una benedizione perché reagire alla crisi porta progressi. A quanto pare, il tempo e le scelte aziendali gli hanno dato ragione. I periodi non proprio felici che stanno attraversando le aziende italiane possono costituire oggi quello slancio per il domani, nell’attesa che questo domani riesca a
diventare molto più “performante” allo spirito del tempo.