Non
c’è nulla in tutta Europa che si avvicini a questo teatro o me ne
dia la più pallida idea. Gli occhi restano abbagliati, l’anima
rapita. In un primo momento quando sono entrato ho creduto di essere
trasportato in un palazzo di qualche imperatore d’Oriente
.”
Con queste parole lo scrittore Stendhal descrisse la sua visita al Teatro Reale San Carlo di Napoli nel 1817, il teatro più antico d’Europa, più antico della Scala di Milano e della Fenice di Venezia, orgoglio culturale del nostro paese e del mondo intero. La maestosità e la regalità di quello definito da Riccardo Muti “il teatro più bello del mondo” trova il suo trono dorato all’interno del Palazzo Reale di Napoli per volere stesso del re Carlo III di Borbone nel 1737, anno della sua inaugurazione. La bellezza del teatro guardandolo dalla platea non dà quasi spazio ai pensieri di quella notte del 13 febbraio 1816, quando il teatro fu colpito da un inarrestabile incendio che ne dissacrò la fastosità ma non la sua storia, tornando in auge al massimo dello splendore nel 1817 grazie ad Antonio Niccolini. Dopo il bombardamento che lo distrusse nella seconda guerra mondiale, il Reale fu ricostruito così com’era e venne ulteriormente rimodernato e ampliato fino a 3.200 posti. Palcoscenico dei più grandi eventi teatrali del mondo, nonché di convegni ed assemblee diplomatiche dell’epoca, è stato la culla dei più grandi musicisti della storia: da Mozart ad Haydn, da Bach ad Hendel. Le sue mura hanno dato voce alle note di Rossini e Donizetti, hanno conosciuto le migliori stagioni musicali di Giuseppe Verdi fino alla Carmina Burana di Carl Orff e alla direzione di Riccardo Muti il quale, alla sua prima visita, decantò con assoluta certezza la perfezione della sua acustica. Levando lo sguardo verso il soffitto, si ammira la famosissima tela raffigurante Apollo, Atena, Dante, Beatrice, Omero, Virgilio, una formazione di figure letterarie, artistiche e mitologiche che sintetizza in maniera mirabile la magnificenza e la carnalità di un luogo che ancora oggi si impone come vero cuore pulsante della cultura europea e mondiale. Un primato che conserva ancora oggi, dati i numerosi eventi che ospiterà nella stagione 2014-2015.
Lo sfarzo della costruzione placcata in oro fa pensare allo splendore della stagione del balletto del San Carlo, che dal 10 al 17 febbraio vedrà in scena “Otello”, la famosissima tragedia di Shakespare scritta nel 1603. Ad interpretarla sarà il corpo di ballo del San Carlo con la coreografia di Fabrizio Monteverde. Dal 14 al 19 aprile si esibirà invece Svetlana Zakharova nel balletto classico “Giselle”, musicato da Adolphe Adam.
Il rosso sanguigno delle tende del San Carlo rimanda invece all’ardente passione per l’opera e per la stagione lirica che vedrà esibirsi:
– dal 20 al 29 Gennaio “Andrea Chenier”,
l’opera lirica di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica diretta da Nello Santi;
– dal 22 febbraio al 5 marzo “Tristanoed Isotta”,
una delle più struggenti opere d’amore del Medioevo, dai libretti di Wagner diretta dal Maestro Zubin Mehta.
– dal 21 marzo al 1° aprile “Turandot”,
musicata dall’immenso Giacomo Puccini e diretta da Juraj Valčuha/Maurizio Agostini
-dal 3 al 13 novembre “La Traviata”,
una delle più celebri composizioni di Verdi in tre atti, diretta da Renato Palumbo e Maurizio Agostini.
Le brillanti luci che illuminano la sala invece ispirano la freschezza della stagione sinfonica, i cui eventi vedranno in primis il concerto della memoria per le vittime dell’Olocausto il 27 gennaio.
A seguire:
– dal 31 gennaio al 1° febbraio Jeffrey Tate e Giuseppe Albanese che musicheranno Rachmaninov e Paganini;
-dal 27 febbraio al 1° marzo Zubin Metha/Lioba Braun nella sinfonia n.3 in re minore di Gustav Mahler
– in occasione della festa della donna, dal 7 all’8 marzo il direttore John Axelrod e il primo violinista David Garrett interpreteranno Elgar e Bruch accompagnati dall’orchestra del Teatro San Carlo.
– 3 aprile Marco Faelli dirigerà il coro dell’Orchestra San Carlo in “Stabat Mater”, melodia di stampo gregoriano.
-16 e 17 maggio Eduard Zilberkant / Evelyn Glennie performeranno “Percussion Concerto” di Higdon e “La scoperta del Brasile” di Villa Lobos
– 25 maggio Rinaldo Alessandrini dirigerà l’Orchestra San Carlo sulle note di Mozart
– 1 giugno Vladimir Ashkenazi performerà opere di Gade e Sostakovic
– 6 e 7 giugno Alejo Perez in Sostakovic e Stravinskij
– 27 Giugno Petit Messe Solenelle di Gioacchino Rossini verrà interpretata dall’Orchestra del San CarloUna stagione ricchissima e variegata, si tratta di un’esperienza che vale la pena di vivere almeno una volta nella vita. Per avvicinare i giovani a questo mondo, molto spesso etichettato dai ragazzi come un luogo per “vecchi”; il Teatro San Carlo prevede riduzioni per tutti gli spettatori #under30 e gli studenti iscritti agli atenei napoletani convenzionati.