Quanti di voi, prima di effettuare un acquisto  di un cellulare, un pc o una valigia, hanno chiesto consiglio ad un amico/a o un parente?

Quanti di voi si sono seduti a pensare e scegliere con cura se effettuare o meno un acquisto anche e soprattutto se richiede un piccolo sacrificio economico?

Per quanta pubblicità si possa fare di un prodotto, non c’è niente da fare, la migliore te la fa il tuo migliore amico o la comitiva che frequenti. Se vogliamo dargli un nome, stiamo parlando del Passaparola, in inglese word of mouth. Il passaparola è un vero e proprio processo di comunicazione, molto informale, attraverso il quale un individuo si affida alle opinioni altrui per decidere se acquistare o meno un determinato prodotto o servizio. Ciò si verifica più facilmente in alcuni casi, soprattutto quando il processo di acquisto implica un consistente sforzo economico.
Un altro caso è quando il coinvolgimento emotivo è elevato. Oppure c’è un certo rischio nella scelta ed è complicato fare una prova; pensate magari di dover acquistare un nuovo computer, andate in un negozio, parlerete con un addetto, ma alla fine non capite nulla di Ram, processori e software e di certo non vi lasceranno tenere il pc per un periodo di prova.

Ed ecco che qui giocano un ruolo fondamentale per il marketing, due categorie di persone: gli “esperti”, quelli che possiedono informazioni approfondite circa un determinato argomento, e ai quali le persone fanno spesso riferimento per ottenere consigli su prodotti, prezzi o punti di vendita; sono quelli che sono alla costante ricerca di dati per fare la scelta più corretta sul mercato e allo stesso tempo aiutano gli altri in questa direzione. La seconda categoria è quella dei “connettori“, coloro che per natura o professione intrattengono un numero di relazioni decisamente superiore alla media, e che quindi sono al centro di un’ampia rete sociale. In un processo di passaparola, gli esperti sviluppano il messaggio, i connettori  diventano il collante del network.

Passaparola off-line e marketing virale on-line.
Quest’ultimo si svolge, infatti, con lo stesso processo del passaparola ma prioritariamente sul web. Soprattutto grazie ai social media (facebook, twitter, etc.), il viral marketing raggiunge risultati elevati; basti pensare alle numerose condivisioni di post, messaggi o futili consigli magari in merito all’ultimo film di Woody Allen. Esempi di viral marketing più consapevoli sono le e-mail con storie divertenti, giochi, eventi con connotazione negativa (la classica leggenda metropolitana) in vari ambiti.

Si sente parlare sempre più spesso anche di video virali , anche grazie a canali quali Youtube, che se presentano elementi che attirano più persone, o situazioni nelle quali ci si identifica facilmente ( che siano divertenti o meno) viaggiano per la rete ad una velocità senza precedenti nella storia, toccando picchi massimi nel giro di poche ore.

E ora #passateparola!