Mettiamola così: è un uomo geniale, milionario, brillante e playboy. No non può essere reale, e certamente, se vi dico che il suo vero nome è Anthony Edward Stark qualcosa dovrebbe venirvi in mente. E’ un famosissimo personaggio dei fumetti ed è noto ai più con il nome Iron Man.
Il suo personaggio viene concepito da Stan Lee, Larry Lieber e Don Heck, e pubblicato dalla Marvel Comics. Tony ha una doppia identità dove quella reale, di un uomo con le sue debolezze e sofferenze, viene mascherata dietro a una facciata di industriale ricco viziato e godereccio. La sua vera identità viene svelata a due soli membri del suo staff: il fedele chaffeur, e l’assistente “Pepper”. Un’altra caratteristica che rende questo personaggio molto interessante è che presenta una differenza sostanziale con alcuni altri supereroi del suo tempo: Iron Man, o meglio Tony Stark, non ha nessun superpotere dalla nascita, né ne acquisisce uno, nessuna mutazione genetica gli è stata inflitta (almeno in parte). Egli è un uomo, un multimilionario, che “gioca” con le tecnologie che egli stesso è in grado di creare.
Protagonista assoluta diventa, dunque, l’armatura. Un’ armatura che si evolve nel corso degli anni, ma che inizialmente servirà al protagonista per sopravvivere (per fuggire dalla prigionia in Vietnam), ma dalla quale non riuscirà più a liberarsi per una vera e propria dipendenza da Iron Man.
Questa dicotomia uomo/”maschera”, ben si accosta a quella di prodotto/package (confezione).
Quando si parla di package, in genere, si fa riferimento a tre livelli:
-
primario: serve a contenere un prodotto (scatola di biscotti);
-
secondario: è un involucro che avvolge il package primario (la confezione di un profumo);
-
terziario: è rappresentato dai cartoni di imballaggio che servono al trasporto del prodotto.
Il packaging svolge due ruoli fondamentali: convincere il consumer all’acquisto e distinguersi dai competitors della stessa categoria merceologica. Questo perché il package non solo illustra gli attributi fisici del prodotto, ma anche quelli del brand, quindi offre in un unico elemento la sintesi di tutti gli sforzi di comunicazione di un’impresa, e molto spesso influisce sensibilmente sulla percezione di efficacia del prodotto stesso. Dunque appare chiaro che deve essere data la giusta importanza agli aspetti estetici quali materiale, forma, dimensione, colori, che vanno ad influenzare le associazioni sensoriali dei consumatori.
Potremmo ora azzardare, ma neanche tanto, a dire che Iron Man rappresenta in pieno le caratteristiche di un packaging di successo: il suo prodotto, e il suo creatore conferma fosse proprio quella la sua sfida, è un personaggio che non piace a nessuno, ma che poi diviene popolare sfruttando questa spaccatura tra la sua immagine di playboy irresponsabile e le sue sofferenze interiori. E così, un prodotto brillante mantiene sempre alta la sua attrattività, che in larga parte è dovuta al suo package, la sua apparenza cioè il modo in cui viene percepito un certo brand.
Il successo del package, nel mondo Marvel, appare ancor più chiaro quando, arrivando in volo allo Stark Expo, una grande esposizione mondiale di armi, già realizzata in precedenza dal padre, Tony Stark si è appena rivelato essere “Iron Man”, e perciò si impegna affinché nel mondo non vi siano conflitti. Ed eccola brillare sotto i riflettori, quell’armatura scintillante, color rosso e oro. A farle da sfondo un maxi-schermo che proietta la bandiera americana a stelle e strisce e numerosi fan assistono estasiati allo spettacolo.
Nessun Commento