Il problema sono le farfalle ma non sappiamo come dircelo. Perché, se l’amore non fosse colorato di rosso?
Se veramente l’amore in realtà non fosse solo bianco o nero?
E se esistesse un amore più in bilico, più diffuso, grigio?
Perché questo pensi mentre in compagnia della tua compagna semplicemente… stai.
Un amore che vive, dura, costruisce ma non fa vibrare, non fa battere il cuore, un affetto enorme ma allo stesso tempo così lontano dalle farfalle nello stomaco… ma chi ce le ha mai messe?
Io non le voglio le farfalle nello stomaco, datemi una pizza salsiccia e friarielli, datemi una ricotta e pera ma tenetevi queste farfalle, non le voglio.
Perché in realtà di amare grigio si sceglie. Sì, perché la felicità è un investimento che diciamoci la verità, quanto dura? Quanto dura prima che la gelosia, la possessione e l’egoismo non prendano il sopravvento? Quanto l’amore che riempie l’anima non diventa una rottura enorme?
Un attimo, subito dopo la scoperta che anche la donna o uomo della tua vita in realtà è un essere umano, non è una principessa rosa, non dorme sul pisello e il principe azzurro, chissà in quale bettola da due soldi sta sperimentando pratiche sadomaso.
Perché possiamo ideare le donne e gli uomini più perfetti, ma anche ai principi azzurri vengono le botte di pancia e sono costretti a sedere su ben altri troni.
Perché a noi ci ha sempre fregato la storia della metà della mela, io l’altra metà me la mangio, perché se la lascio, il mio stomaco è vuoto e gentilmente non voglio correre il rischio di ritrovarci delle farfalle.
Esiste una metà della mela? Dove?
Siamo oltre 7 miliardi, quante combinazioni ci possono volere prima che io riesca a trovare la donna o l’uomo della mia vita?
Troppe.
Ed è per questo che nonostante questa visione poco romantica dell’energia dell’universo, della forza che cambia il mondo può sembrare dura, devastante e completamente fuori da ogni logica, noi ci diciamo la verità l’amore è eterno finché è grigio.
La passione intensa che strappa i capelli (come diceva Fabrizio De Andrè) finisce, si spegne, cede il passo ad un affetto grande che non è amore: è altro, perché forse il problema è che le persone che amiamo, quelle proprio dell’amore da film, quello “wow! Finalmente sono felice” che non fa dormire la notte, che fa mettere su una faccia da ebete, quelle persone non sono al nostro fianco e probabilmente non ci saranno mai.
Non ci credi? Fatti una domanda.
Allora sì forse è meglio la tranquillità, la serenità di una cintura di sicurezza, un sano vestito grigio, elegante ed adatto a tutte le occasioni, che poi è la nostra vita. L’amore grigio è serenità, è il pisciare tranquillo tanto hai il pannolino, un catetere di affetto che serve a smaltire l’eccesso di se stessi.
Perché non ci bastiamo e un letto caldo, anche se non bollente è sempre meglio di un letto freddo, giusto?
Ma perché amiamo grigio?
Troppe delusioni, troppa paura, troppa comodità, troppa modernità nella gestione di rapporti, troppe chat, troppe distrazioni, troppa poca voglia di costruire, troppa poca voglia di mettersi in discussione, perché?
Perché fa male, perché prendere decisioni estreme, diciamoci la verità, è stancante, snervante ma soprattutto è noioso, una seccatura. Quasi quanto dover fare i piatti dopo cena.
Amiamo grigio perché le farfalle quando si spegne la luce non sono più colorate e forse anche al buio dello stomaco probabilmente sono solo uno sfarfallamento fastidioso.
Amore grigio è l’arte di disimparare ad amare il prossimo. L’arte di perdersi in storie che nascono piatte.
Eppure… un battito di una farfalla crea una tempesta, quel placido acquietarsi verrà sconvolto proprio da un battito di ali improvviso, proprio da un lampo di luce di amore per un essere speciale. Eppure quando il fuochino si riaccende e si esce dalla zona grigia… in quel momento ci si ferma. Ed è quello il momento di scegliere, e proprio lì che tu sei sicuro cosa sceglierai, di indossare un bel completo grigio topo, ricaccerai le mani in tasca e continuerai a passeggiare nell’asfalto dell’area Nord della tua vita.
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