Natale, si sa, è uno dei periodi più attesi dell’anno soprattutto per i bambini che, trepidamente, aspettano l’arrivo di Babbo Natale, il gioviale e corpulento vecchietto vestito di rosso che, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, con la sua slitta trainata da otto renne volanti, asseconda le richieste dei bambini, portando i doni da loro richiesti. L’attuale figura di Babbo Natale, denominato anche Santa Claus nei paesi anglofoni, Joulupukki in Finlandia, Sinterklaas in Olanda, Ded Maroz in Russia, è il frutto della commistione delle diverse tradizioni folkloristiche che, di tanto in tanto, si sono sganciate dalla matrice religiosa, per agganciarsi anche alla letteratura, basti pensare al romanzo “Il canto di Natale”, in cui Dickens, l’autore, descrive lo spirito del Natale Presente come un gigante barbuto coperto da un mantello verde orlato con una pelliccia bianca.
L’origine della figura è da ricondursi a San Nicola, vescovo di Mira, nato nel 280 d.C, fermo difensore della fede cristiana. San Nicola era conosciuto per la sua generosità che lo portava a sostenere i più poveri attraverso delle donazioni. La ragione che spiega perché Babbo Natale sia considerato come il “mitico” elargitore di doni è data da due leggende raccontate da Gerry Bowler, autore del libro “Santa Claus: A biography”, delle quali la più famosa è quella che racconta della donazione fatta da S.Nicola in favore di tre sorelle che, non avendo la dote, si sarebbero dovute prostituire per formarla; mentre l’altra racconta che il Santo avrebbe riportato in vita cinque bambini uccisi da un oste e questo pertanto l’ha fatto assurgere a protettore dei fanciulli.
Babbo Natale nel corso del tempo è stato quindi raffigurato in modi differenti e soprattutto vestito con colori diversi.
Nelle vetuste immagini che raffigurano Babbo Natale salta all’occhio che quest’omone fosse vestito di verde, non a causa di un suo collegamento alla politica che avrebbe fatto di lui il primo esponente leghista della storia, ma perché quel colore era caro alla tradizione scandinava.
Ma per quale ragione oggi Babbo Natale è vestito di rosso?
Molti a questa domanda rispondono che la sua attuale immagine sia dovuta ad una strategia di marketing adottata dalla Coca-Cola che, per coinvolgere un target più giovane, nei primi anni trenta del ‘900 commissionò al disegnatore Haddon Sundblom una campagna pubblicitaria che avrebbe dovuto raffigurare Babbo Natale vestito con gli stessi colori delle etichette della famosa bibita. Le pubblicità di Sundblom esordirono nel 1931 sul “The Saturday Evening Post”.
In realtà esistono esempi di Babbo Natale in bianco e rosso risalenti già al 1906, 1908, 1925. Nel 1923, ben otto anni prima delle pubblicità della Coca-Cola, il simpatico vecchietto venne così raffigurato dalla White Rock Beverage, un’altra azienda americana produttrice di bibite.
Ma se si scava più in profondità la divisa rossa di Babbo Natale sembrerebbe avere origine a Boston nel 1885, grazie a delle cartoline di Natale illustrate da Louis Prang.
Ma al di là delle pubblicità e delle cartoline di Natale, il generoso elargitore di doni sarebbe stato utilizzato anche per scopi politici. Precedentemente, Santa Claus era snello e con una barba bianca, ma nel 1860, grazie al Presidente degli Stati Uniti d’America Abraham Lincoln, si decise di dargli l’immagine paffuta e soffice che tutti noi conosciamo utilizzandola come strategia psicologica nei confronti della Germania, affidando al caricaturista Thomas Nast il compito di ridicolizzare il Santa Claus tedesco enfatizzandone le forme.
A livello politico, una volta tipizzata la sua figura, a diffonderla sono anche i soldati americani sbarcati nel Vecchio Continente, finendo così il panciuto vecchietto per personificare la filantropia degli USA nella riedificazione dell’Europa.
Ma la domanda che sorge è: Chi detiene i diritti d’autore del moderno Babbo Natale?
Sembrerebbe che Babbo Natale non abbia proprio l’accento lappone e che non viva in un posto freddo.
Babbo Natale è originario di Quarto, un comune di Napoli, e pertanto ha l’accento napoletano.
Armando Narciso, questo il suo nome, è un ex ferroviere che nel ’91 decise di far brevettare il nome e la figura di Babbo Natale, riuscendo ad ottenere il copyright. Da quel momento, il Santa Claus napoletano ha un ufficio di corrispondenza dove riceve le letterine dei bambini.
Il Babbo Natale nostrano, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni utili, ha precisato che chiunque usi il “suo” nome non dovrà pagare alcuna penale. Armando Narciso non ha fatto tutto questo a scopo di lucro, ma semplicemente voleva che i bambini avessero un punto di riferimento reale ed un indirizzo a cui scrivere.
Al di là dei miti e delle leggende che ruotano intorno a questa figura misteriosa, essa rappresenta pur sempre un personaggio dal gran valore culturale e pedagogico.
Babbo Natale incarna il Natale e la nostra voglia di essere più generosi.
Diffidate però da chi appende sui propri balconi il Babbo Natale che si arrampica sulla scaletta, quell’immagine potrebbe essere traumatica anche per i meno suscettibili.
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