Il sole bagna Napoli e i suoi abitanti.

Il suo calore è ovunque, nelle case, per le strade, negli odori ma soprattutto nei gesti e nel modo di vivere che da sempre contraddistinguono la cultura partenopea. Tra le numerose usanze napoletane ce n’è una che nel corso dei secoli ha resistito all’erosione del tempo e delle mode del momento: il caffè sospeso.
<<Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne
paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo>>.
Sono queste le parole che Luciano de Crescenzo ha usato per spiegare in cosa consiste l’usanza. La napoletanità del calore è racchiuso in questo gesto, permettere che un bisognoso possa bere un caffè. Perché, in fondo, na tazzullella e cafè non si nega a nessuno, neppure a chi patisce la fame. Il caffè non è solo la bevanda per eccellenza delle comari meridionali che spettegolano prima dell’opera o di studenti stressati in piena sessione esami. Per ogni napoletano che si rispetti il caffè al bar è un privilegio per l’anima; momento di condivisione con gli altri ed intima pausa dalla vita frenetica, tanto che quella tazzina sembra poter contenere tutti i pensieri e i problemi del mondo.
Nata alla fine dell’800 in uno dei più antichi bar di Napoli, il Caffè Gambrinus, questa pratica non è mai caduta in disuso, anche se negli ultimi anni, a causa della forte recessione economica, la filantropia napoletana si  è sentita ispirata ancor di più. Ed è così, che tra le più antiche pizzerie di Napoli,  prima fra tutte la pizzeria Sorbillo, ha preso
vita l’abitudine di pagare una pizza sospesa per chi non può permettersela. Il calore napoletano ha incuriosito diversi paesi della comunità internazionale come il Brasile, Belgio, Parigi,  che hanno adottato e reinterpretato secondo gli usi e i costumi propri l’usanza nostrana: la baguette sospesa, le frite sospendu, la birra sospesa.
Il 10 dicembre di ogni anno, in concomitanza con la Giornata mondiale dei Diritti Umani, in Italia è stata istituita la “Giornata del Caffè Sospeso”, promotrice dell’iniziativa è la Rete del Caffè Sospeso, un’associazione di mutuo soccorso avente l’obiettivo organizzare festival tra comuni che hanno subìto forti tagli sulla cultura a causa di alcune leggi governative.  Cresce il numero dei bar e dei ristoranti aderenti all’iniziativa, nata da un’antica usanza partenopea.
Il caffè è l’oro nero di Napoli. E anni addietro, quegli avventori pionieri che hanno dato vita all’usanza del sospeso lo avevano capito bene.