Auguste Marie Louis Nicolas Lumière e Louis Jean Lumière, meglio conosciuti come i fratelli Lumière, sono stati gli inventori del proiettore cinematografico e tra i primissimi cineasti della storia. E difatti è con una loro proiezione risalente al 1895 che la storia comincia a parlare di cinema vero e proprio: era il 28 dicembre e in un seminterrato di Parigi furono proiettate in rapida successione fotografie che creavano l’illusione del movimento. Quegli anni lì furono di fervore per il neo nascente cinema: si pensi che prima del 1900 nella sola Inghilterra furono brevettati più di 350 invenzioni in tal senso. Ma la proiezione permetteva un maggiore guadagno in quanto poteva essere fruita da tante persone, a differenza per esempio del Kinetoscopio di Edison anch’esso basato sulla proiezione ma limitato dalla fruizione monoculare.
Giungiamo al video di apertura di quest’articolo. Anno 1898: a 2 anni e più dalla prima proiezione dei fratelli Lumière a Parigi, i cineasti francesi sono a Napoli per girare alcune scene di vita quotidiana. Perché Napoli, e non Firenze, Roma, Milano, Venezia? La risposta è da ricercare nella funzionalità. Gli scenari, il realismo, le bellezze che offriva la Napoli di fine ‘800, capitale dell’estinto Regno delle due Sicilie e uno dei maggiori centri culturali d’Europa, non poteva non essere una tappa dei Lumière, che girarono scene simili in altre città francesi, tra cui Lione e Parigi, ed in Spagna.
Santa Lucia, via Marina, via Toledo, Quartiere Porto: Napoli sembra quasi non accusare la limitatezza del bianco e del nero; in quelle scene di vita quotidiana pare quasi rivedere le stesse persone che osserveresti oggi nelle stesse zone, la vulcanicità dei napoletani emerge in ogni singolo sguardo, la loro laboriosità. A proposito di vulcanicità, quanto fascino emana quel Vesuvio che fa da sfondo al golfo? Insomma Napoli e la storia si nutrono vicendevolmente, e persino loro, i fratelli Lumière, in una delle primissime manifestazioni del cinema, non hanno saputo resistere al richiamo di Partenope.
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