Un sipario di boccascena in velluto rosso sta per aprirsi davanti ai vostri occhi, state per catapultarvi in una dimensione favolistica.
Avete di fronte scenografie oniriche, surreali e personaggi provenienti da un paese delle meraviglie ignoto, che senza rendervene conto, vi porterà ancora una volta, improvvisamente, in una Normandia di metà ottocento, che tanto cara fu a monsieur Flaubert. Ad un certo punto, sarete ancora più curiosi, così che avrete voglia di scoprire mondi folli e strade diverse dalle vostre, e allora eccovi on the road, via per le strade che Kerouac precipitosamente attraversò negli anni cinquanta, spinto dalla sete di conoscenza.
Non è la realtà assurda dei sogni, è solo il mondo nel quale ci introduce ogni volta mademoiselle Olympia Le-Tan. Giovane designer parigina, che fa della passione per la letteratura e le favole, una continua fonte di ispirazione per il ready-to-wear delle sue collezioni. In Olympia Le-Tan converge una duplice pulsione creativa di matrice inglese da una parte, e francese dall’altra, data dalle sue origini. Figlia d’arte, di madre inglese e padre francese, che in gioventù fu un illustratore, nonché possessore di una grossa biblioteca di casa contenente rinomati pezzi di letteratura inglese e non, che più tardi diventeranno preponderanti per l’estro creativo della Le-Tan. Lei stessa decide in età adolescenziale di studiare letteratura italiana presso l’ università di Londra, ma come spesso avviene nello spirito dell’artista, decide di abbandonare gli studi per poter intraprendere un percorso dedicato all’arte e al design in una scuola parigina. Questo importante passo, oltre che decretare il suo futuro come designer, la aiuterà a conservare e portare con sé tutto il suo bagaglio culturale inglese, che più tardi sarà un fiore all’occhiello per il suo stile, oltre che tratto distintivo della sua espressione.
Il successo arriva in giovane età, a soli diciannove anni lavora nell’ufficio stile della maison Chanel, all’epoca diretto da Gilles Dufour, assistente di Karl Lagerfeld. Primo ingaggio che la preparerà sia da un punto di vista tecnico che sociale. Poco tempo dopo, seguirà l’amico Dufour da Balmain, andando nuovamente via anche dalla maison francese, per poi decidere dopo un periodo tormentato dal lavoro, di mettersi in proprio e realizzare presso casa sua la sua prima collezione di borse per qualche anno.
La favola di Olympia Le-Tan la si indossa tra le mani, il progetto nasce dalla creazione di infinite minaudières, che la designer ha realizzato in inesauribili varianti fantasia e colori. Converte il concetto stesso di minaudière, trasformandola da pezzo di gioielleria, ad accessorio di moda, dando una nuova immagine alla morning bag che dagli anni trenta (anni della sua diffusione grazie alla maison di gioielleria francese Van Cleef & Arples) ad oggi ripercorre un sentiero che passa da uno chic elitario ad un design ricercato, ma alla portata di ogni donna moderna. All’epoca erano realizzate generalmente in materiali rigidi placcati in metallo, rifinite con pietre, laccature e dettagli in madreperla. Oggi la Le-Tan da la possibilità ad ogni donna di indossare la minaudière in ottone, avvolto in tela di cotone ricamata o dipinta con disegni di copertine e stampe in stile liberty. Il genio sta nella scelta dei temi, esordisce con la sua prima collezione di borse ispirata alle tematiche dell’opera The heart is a lonely hunter (1940), dall’autore Carson McCullers, catturandone l’atmosfera tormentata data da argomenti come la black music, la corruzione, le malattie e l’omosessualità. Questo primo vero tuffo nel mondo della moda le porterà immediatamente grande successo nel fashion system e nello star system; quest’ultimo la renderà inoltre la prediletta tra le attrici più note del panorama di Hollywood, da Natalie Portman, alla nuova icona di stile Tilda Swinton.
Libri indossabili. Ancora una volta, la moda tenta di darsi un tono attraverso i miti dell’arte, poi del cinema, poi ancora della letteratura. Tenta di convertire la frivolezza che il mondo le attribuisce, e nel farlo, arriva a rientrare nell’universo dell’arte in qualche modo, poiché attraverso la moda, vi si possono esplorare centinaia di mondi diversi. Come scriveva Erica Jong “Che sia benedetta la moda che ci mantiene volubili e leggeri, anche quando vorremmo essere profondi”. Ed attraverso le copertine di Madame Bovary di Flaubert, Tender is the night di F. Scott Fitzgerald, Alice’s adventures in Wonderland di Lewis Carroll e tanti altri, Olympia Le-Tan ci avvicina involontariamente al mondo della fiaba e della lettura. Al mondo del teatro, che ha ispirato la nuova automne/hiver 2015-2016, mostrando ai suoi fruitori la capacità di creare un’atmosfera, che ora introduce una elegante danza ispirata a Il lago dei cigni, ora il balletto russo di Petruška. Anche nell’ abbigliamento, gonne ampie in tulle ed organza, camicie leggere in chiffon stampato, velluti rossi e verdi, e ancora motivi e tagli bon ton, che passano dalle sfumature del rosa antico al verde pallido del fogliame autunnale. Ed allora è o non è, un po’ come sentirsi in una fiaba ottocentesca? Dove le morbidezze ed i colori tenui, smorzano l’immagine complessiva grintosa e sottilmente pungente, che è cara a tutte le più grandi fiabe, quelle che al di là del sereno romanticismo, celano sempre una forte allegoria. Allegoria che ognuno legge a suo modo, e questa è forse la grandezza dell’interpretazione personale.
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