A proposito di una delle ultime regole della pubblicità, abbiamo ritenuto opportuno fare qualche piccolo passo indietro, alle origini.

Siamo sgusciati all’interno delle aule della Facoltà di Comunicazione presso l’istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ad attenderci un’interessante lezione sulle Tecniche della comunicazione pubblicitaria con il professor Francesco Virnicchi, al quale abbiamo chiesto una breve intervista al termine della sua lezione. Scambiata qualche chiacchiera con il professore, proseguiamo immediatamente con l’intervista che riportiamo di seguito. A farci da sfondo, la bellezza mozzafiato del golfo di Napoli che si culla ai piedi del Vesuvio.
Racchiudendo, forse in maniera un po’ forzata, tutti quei discorsi che riguardano la costruzione di una pubblicità in sette semplici regole, cosa ci può dire in merito al Brand? Come un’azienda deve dare il giusto valore alla propria marca?
 
“Per dare valore alla marca, l’importante è creare una marca che abbia una sua identità, una sua personalità in modo tale da emergere tra le altre, tra i suoi competitors. E’ un pochino il discorso, forzandolo, che succede tra gli esseri umani: quelli che hanno più appeal sono quelli che hanno più personalità, più carisma, più carattere . Per far sì che la marca abbia un’ identità forte è importante strutturarla bene in tutti i suoi elementi principali, come quelli dal punto di vista iconografico, visivo, quindi il logo. Che poi non è detto che debba essere per forza distaccato, figurativo, il logo, ma può essere come ad esempio il caso Coca-Cola che è sia il logo sia il modo con cui viene scritto il Font, che però ha una forte identità, infatti diciamo che è riconoscibile immediatamente. L’importante è che una marca abbia delle caratteristiche particolari di appeal , di identità, di carattere e soprattutto che evochi nelle persone determinate risposte, determinate sensazioni. Se noi creiamo una marca che abbia un aspetto iconografico riconoscibile ma non figurativo e quindi memorizzabile in maniera meccanica dalle persone gli creiamo un’identità forte . Se ci fate caso Nike o Adidas, e più in generale i marchi forti, non hanno mai immagini riconoscibili, perché tendono ad evocare nelle persone una sensazione. Creare un’identità forte attraverso pochi elementi, principalmente astratti, è quello che dà alla marca il valore maggiore perché fa sì che le persone si identifichino in quella marca, che ci sia un pezzettino di ognuno di noi nel marchio. L’esempio che io faccio sempre: se prendi dieci persone e le metti davanti al marchio Nike, ti dicono dieci cose diverse, e di quelle dieci risposte poche saranno oggetti , molte saranno CONCETTI; ciò vuol dire che è un brand forte perché evoca delle risposte diverse; perché fa sì che le persone si identifichino e mettano un pochino di sé all’interno di quella marca.”