Fantascientifici nel genere, ma anche negli incassi. Star Wars e Jurassic park hanno segnato due epoche, gli anni ’70-’80 il primo, gli anni ’90 il secondo, ma non solo per i contenuti speciali e rivoluzionari dei loro film: hanno mostrato al mondo il potenziale economico del cinema in quanto ‘industria’, hanno battuto record di incassi inimmaginali per le loro epoche ed oggi diventano, per Nbdv, oggetti di studio d’eccezione, nel tentativo di mostrare ai nostri lettori in cosa questi due film hanno innovato la voce ‘merchandising’.
Correva l’anno 1977 e precisamente il 25 maggio: nelle sale cinematografiche americane esce il primo episodio della prima delle due trilogie di “Star Wars“, l’episodio era il IV in verità, seguito nel 1980 dal V “L’impero colpisce ancora” e poi nel 1983 la trilogia si chiudeva col VI episodio, “Il ritorno dello Jedi“. Bisognerà aspettare il 19 maggio del 1999 per vedere però la saga continuare con i prequel degli episodi I, II e III; in ordine: Episodio I, 19 maggio 1999, ” La minaccia fantasma“; Episodio II, 16 maggio 2002, “L’attacco dei cloni“; Episodio III, 19 maggio 2005, “La vendetta dei Sith“. Non tocca a noi sentenziare sulla portata rivoluzionaria di genere di questa saga, ma la forza visionaria di George Lucas, regista e ideatore della saga, in merito proprio al merchandising va raccontata: all’indomani dell’uscita del primo episodio, Lucas anziché chiedere un aumento del compenso da regista, pretese dai produttori i diritti delle licenze per il merchandising e i guadagni derivanti dalla vendita dei prodotti legati al film. I produttori accettarono la richiesta del regista senza problemi, sottovalutando del tutto le potenzialità di questo aspetto collaterale del cinema: solo oggi, negli USA, la vendita di busti, statue, videogiochi, oggetti di scena, fumetti, poster legati alla saga frutta circa 100 milioni di dollari l’anno e, dal 1977, ha fruttato circa 9 miliardi di dollari.
Intanto, mentre la seconda trilogia di “Guerre Stellari” era ancora un qualcosa di lontano dalla sua realizzazione, nel 1993 usciva “Jurassic Park”, film diretto da Steven Spielberg basato sull’omonimo romanzo di Micheal Crichton. Anche in questa storia la lungimiranza fa da protagonista, se si pensa che Spielberg acquistò i diritti del libro prim’ancora che questo venisse pubblicato nel 1990, assumendo lo scrittore Crichton in qualità di adattatore cinematografico del suo scritto. Nemmeno in questo caso sfioreremo temi quali effetti speciali adoperati, cast d’eccezione selezionato, portata titanica delle sceneggiature, oppure i sequel che ne sono scaturiti: “Jurassic Park” ha contribuito a strutturare l’immaginario della generazione degli anni ’90, ritrovando in bacheca 3 Oscar oltre a numerosissimi altri premi. Nella sola prima distribuzione cinematografica, il film incassò oltre 900 milioni di dollari, battendo ogni record, risultando fino a quel momento come il film col maggiore incasso della storia del cinema. Un unicum insomma; e come per “Star Wars” fu il merchandising a sorprendere in modo ampiamente positivo i produttori e gli ideatori di “Jurassic Park”. Videogiochi, T-shirt, giocattoli di ogni forma e dimensione, figurine, cappellini: tutto quello che aveva a che fare col mondo ‘jurassico’ era tangente a questo mercato che si sviscera, oggi, quasi in modo naturale, ma che venti e più anni fa poteva essere colto solo da visionari quali Spielberg e Lucas.
Nessun Commento