Caro Sindaco,
nel momento in cui ti scrivo questa missiva, la gente ti sta votando. Io personalmente no, perché vivo in provincia, però mi piacerebbe assai. Dal momento che è domenica, io non so ancora tu chi sarai. Nel senso che non so se sarai di nuovo Giggino, oppure la Vale o il simpatico Lettieri piuttosto che Brambilla (a proposito Brambì, una confidenza: ma cò sto cognome, iamm. E ho detto tutto). A pensarci bene potresti non essere ancora nessuno. Sai, i ballottaggi, sti fatti così. Ma la mia richiesta non tiene colore né ideologia politica. Va bene per tutti. E quindi non mi interessa chi sei. Sarebbe del tutto indifferente. Mi interessa che poi farai.
Ti volevo parlare di un fatto che a noi napoletani e tifosi del Napoli, ci interessa assai. E quindi pure a te perché, chiunque tu sia, sei Sindaco di Napoli e devi tifare per il Napoli. Sta scritto proprio nello Statuto del Comune. E se non sta scritto, ce lo devi far scrivere assolutamente (Brambì, fatti la croce).
Ci tenevo a ricordarti della vicenda dello Stadio San Paolo. Perché vedi, caro Sindaco, l’anno prossimo qua dobbiamo fare le cose serie. L’anno prossimo si gioca la Champions League e da noi verranno squadre importanti. Squadre che giocano in stadi bellissimi. dove i bagni funzionano, non piove nelle tribune e ci stanno i sediolini dappertutto. Stadi dove ci sono bar, ristoranti e negozi. Stadi dove le famiglie vanno con piacere, non solo per vedere una partita, ma a godersi un momento di svago e aggregazione.
E quando queste squadre importanti vedranno il San Paolo, cosa diranno? Secondo me non ci facciamo una bella figura. Si, okkei, li portiamo a fare un giro a Via Caracciolo, gli facciamo mangiare una pizza da Michele o una bella sfogliatella. Ma questi, prima o poi, al campo ci devono venire per forza. E che gli diciamo? “Nun dà rett. Pigliatevi il caffè?”. E no Sindaco, proprio no. Lo capisci da te che il nostro Tempio del Calcio non è all’altezza dei tesori di questa città.
Vogliamo fare che a noi degli altri non ci interessa? Sono d’accordo. Mi piace questa mentalità rivoluzionaria. E allora il San Paolo aggiustalo per i napoletani. Tutti. Quelli che ti hanno votato e quelli non ti hanno votato. Perché è pure giusto che un tifoso che si fa un mazzo così e si nega tutti gli sfizi per fare l’abbonamento ogni stagione possa guardare una partita come Dio comanda. E’ giusto che una persona diversamente abile che vuole godersi il suo Napoli non sia costretta a fare i salti mortali per l’ingresso allo stadio. E’ giusto che un giornalista che va a lavorare in tribuna stampa quando piove non debba scrivere con una mano e con l’altra mantenersi l’ombrello e pensare che stava molto meglio sul divano di casa sua. E’ giusto che il campo dove gioca la squadra della nostra città sia pari alla nostra infinita dignità e alla nostra gloriosa storia.
Anche perché, e scusami se ti sembrerò un pò audace, è vero che tu ora ti siedi accanto al Presidente in Tribuna Autorità e stai comodo comodo, ma ricordati che un domani potresti non sederti più là. E non starai più così tanto comodo. Quindi forza e coraggio, diamoci di fare. Sediamoci a tavolino con chi tiene voce in capitolo, mettiamoci d’accordo su chi deve cacciare una cosarella di soldi e facciamo questo fatto, ià. E basta a fà chiacchiere, che nel frattempo ci stiamo facendo vecchi.
Ah poi ti volevo parlare pure del Mario Argento, il Palazzetto dello Sport. Dice che sta abbandonato da una ventina d’anni. Tu lo sapevi? E’ un peccato però. Vabbé magari poi ne riparliamo eh. Un abbraccio.
Cordialità
Uno qualunque.