Il primo cortometraggio della storia del Cinema è “Roundhay Garden Scene”, realizzato il 14 ottobre 1888 da Louis Augustin Le Prince, della durata di tre secondi.
L’esordio del Cinema viene però fatto risalire ufficialmente al 28 dicembre 1895, grazie all’invenzione dei fratelli Auguste e Louis Lumière che inventarono un apparecchio, il “Cinématographe” (Cinematografo), in grado di proiettare, per la prima volta su uno schermo, delle immagini impresse sulla pellicola fotografica di fronte al pubblico pagante del Salon Indien del Gran Cafè di Boulevard des Capucines di Parigi. La pellicola fu inventata da George Eastman nel 1885.
Nel corso del 1896, il Cinématographe conquistò rapidamente tutta la Francia e l’Europa. Le prime rappresentazioni in Italia vennero fatte a Roma, Milano e Napoli. Nello specifico, la prima proiezione a Napoli avvenne il 30 marzo 1896 al Salone Margherita, costruito su idea dei fratelli Marino.
Una delle prime sale cinematografiche venne aperta, sul finire del XIX secolo, proprio a Napoli, dall’imprenditore padovano Mario Recanati. Questi, messi da parte i suoi studi giuridici, partì per gli Stati Uniti per un soggiorno. Tornato in Italia , si stabilì a Napoli dove, al civico 90 della Galleria Umberto, acquistò alcuni locali (che diventarono poi la cosiddetta “Sala Recanati”) che adibì alla vendita di grammofoni e dischi. Da Parigi importò, insieme alla macchina Lumière, alcuni film utilizzati per fare pubblicità ai suoi prodotti .
Da documenti dell’epoca si evincono diversi particolari che caratterizzavano la Sala Recanati: l’atrio era costellato da una grande quantità di lampadine rosse, verdi, gialle, azzurre che si accendevano e si spegnevano in continuazione; dai muri pendevano macchinette per la distribuzione automatica di caramelle e cioccolatini. Ad ogni inizio di spettacolo trillava un campanello per richiamare gente. Un’orchestra in sala accompagnava le immagini mentre il costo del biglietto sembra fosse di 10 centesimi.
I documenti sono discordanti circa la data di apertura della Sala Recanati. Il periodico partenopeo Cafè Chantant fa risalire la data al 1896; V. Paliotti ed E. Grano, invece, ai primi mesi del 1897 ma, se si prende in considerazione il fatto che Recanati si occupava, nel 1898, della pubblicità dei prodotti dei magazzini dei fratelli Emidio ed Alfonso Mele, sembra più attendibile far risalire l’apertura della sala proprio al 1898.
La prima sala cinematografica aperta a Napoli fu, quindi, la Sala Recanati che fece assurgere l’imprenditore padovano a vero e proprio pioniere per gli altri imprenditori dell’epoca che, poco dopo, aprirono altre sale, come la Sala Vittoria, la Sala Iride nel 1901 (attualmente utilizzata per la proiezione di film a luci rosse e soggetta a numerose critiche), la Sala Troncone nel 1903 ed il Nuovo Cinematografo in Piazza Municipio nel 1905 che poco dopo divenne Salon Parisien.
Si può senza dubbio affermare che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Napoli fu la capitale del cinema italiano. In quel periodo Napoli concorreva con Torino e Roma per diventare la prima “Cinecittà” italiana, e spesso usciva dallo scontro vittoriosa, tant’è vero che nel 1907 a Napoli erano presenti già venti sale cinematografiche mentre Roma pressappoco nello stesso periodo ne contava soltanto due.
Inoltre, il successo di Napoli come capitale del cinema correlava direttamente con l’offerta degli scenari paesaggistici naturali più incantevoli: il Vesuvio, il Golfo, ad esempio, rappresentano quelle meraviglie naturali da immortalare sulle pellicole filmografiche che sicuramente Roma e Torino non possiedono. Anche la popolazione partenopea stessa sembra essere nata proprio per il cinematografo: a tutt’oggi l’opinione comune vede i napoletani come attori degli eventi che capitano nella vita di tutti i giorni. De Sica raccontò in diverse occasioni di come un giovane napoletano, interessato evidentemente ad ottenere una parte in uno dei suoi film, ad un certo punto scoppiò in lacrime, raccontando all’attore la storia tormentata della sua vita. De Sica si commosse ma prontamente il ragazzo lo esortò a non farlo perché, ridendo, confessò di star recitando.
Tra il 1907 e 1910 si affermarono a Napoli le prime case cinematografiche: la Lombardo Film, divenuta poi Titanus, e la Dora Film, presso la quale lavorava la donna che sarebbe diventata la prima regista di sesso femminile italiana: Elvira Coda, moglie del pittore e fotografo Nicola Notari.
Napoli è città d’arte sotto tutti punti di vista e della settima arte è stata fonte di progettualità e, non a torto, come affermò Vittorio De Sica: “Napoli è la città più cinematografica del mondo”.
Elisa Carbone
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