Gli spot fanno davvero la fortuna o la sfortuna di un brand.
In seno alla rubrica, certamente dalle sfumature estive, ‘5 spot in valigia‘ promossa da NBDV, oggi focalizzeremo la nostra attenzione su un prodotto, il Bacardi Moijto, e sulla pubblicità che nel 2006 lo consegnò anche ai più giovani scatenando una vera e propria moda. Eppure la storia di questo drink, il Mojito, è pluri-secolare, si mescola al mito e al mistero, si veste di illustri amatori ed ha una patria ben delineata, Cuba.
Si narra che un progenitore del Mojito sia stato concepito (o inventato, a seconda dei punti di vista) addirittura nel 1586, anno in cui una spedizione di pirati capeggiata da Capitan Drake decise di saccheggiare l’Havana per recuperare il tesoro atzeco nascosto sull’isola. I pirati, segretamente aiutati in questa spedizione dalla Regina d’Inghilterra Elisabetta, furono accolti in modo faraonico da re Filippo II sull’isola. La spedizione si concluse, tuttavia, con un nulla di fatto e i pirati fuggirono dall’isola; nell’attesa del saccheggio un subalterno, Richard Drake, diede vita al drink progenitore del Mojito, che chiamò ‘Draque‘. In verità il Rum ‘blanco’ ancora non esisteva. Solo in seguito ad una speciale licenza derivata dalla stessa regina, Richard si mise all’opera per la distillazione di diversi liquori, tra cui anche l’antenato del Rum: un’acqua vite di canna da zucchero. Ma fu solo verso la fine dell’800, che Don Facundo Bacardi sostituì questi distillanti alla parvenza di Rum col Rum vero e proprio e cambiò il nome del Draque in “Mojito“. Lo stesso nome si presta a più traduzioni: alcuni lo riconducono al termine ispanico ‘mojar’= bagnare, altri lo fanno derivare da mamma Afrika e dunque da ‘mojo’ che significherebbe incantesimo.
Soffermandoci sulla pubblicità fatta dai vari spot al Mojito, non bisogna dimenticare che un primo lavoro di marketing sul drink era già stato fatto nell’anno 1942 da un certo Ernest Hemingway. Lo scrittore inglese, noto amatore del Mojito, riferì in un locale: “My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita” rendendo il cocktail tra i più conosciuti al mondo. Oggi il Mojito Bacardi, grazie anche a spot come quello mostrato all’inizio di questo articolo, scandito da contesti piacevoli che trasmettono sensazioni positive allo spettatore, ha ripreso nuova luce: stra-richiesto nelle discoteche, molto gettonato sulle spiagge di tutto il mondo; è una garanzia per il paparino ‘Bacardi’. Lo spot è davvero molto ben fatto: la musica fa tanto, è vero. Tutto si struttura su quel ritmo, cadenzato dal barman che prepara il ‘Mojito’; il clima è sereno, fresco e anzi, lo spot si propone proprio quest’intento, cioè di far associare al potenziale consumatore quelle sensazioni suggerite dal contesto, dalla musica, dai colori al cocktail. Un riuscitissimo esempio di come pubblicizzare un brand dello stesso segmento di mercato di ‘Bacardi’.
Ricordiamo la composizione di questo famosissimo drink:
Diciamo subito che per gli amatori del drink si parte direttamente dal bicchiere, e quindi non si può prescindere dal tumbler alto. Due cucchiai di zucchero di canna e 2/3 spicchi di lime vengono messi a fondo bicchiere e pestati fino ad ottenere un miscuglio di lime e zucchero a cui verranno successivamente aggiunte delle foglie di menta; molti intenditori preferiscono la foglia della menta, altri dicono che i gambi spezzati al punto giusto rilasciano la vera essenza della menta: de gustibus. A questo punto si riempe il bicchiere di ghiaccio trituro e i 6/10 di bicchiere saranno di Rum bianco e i restanti 4/10, a seconda dei gusti o delle ricette adottate, qualcuno usa la tonica, altri acqua frizzante. Qualcuno poi, mixa il Rum bianco con quello scuro per ottenere maggiore contrasto.
Gustatevi dunque un fresco Mojito e…
Buen verano a todos, amigos!
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