Il campionato è finito. Chi doveva vincere, ha vinto. Chi doveva perdere, ha perso. E probabilmente il Verona è retrocesso perché nelle riunioni tecniche di Delneri non si capiva niente. Ma questa è storia passata. Ora comincia un’altra stagione, quella del calciomercato. E ciò vuol dire che ben presto torneranno a farsi sentire quelli che a me piace definire i Murmuliatori. Anzi, a giudicare da quello che ho letto sti giorni, hanno già cominciato. Essi sono dei campioni internazionali di Murmulio, definibile come lamentio costante, subdolo e fastidioso. E, in questo caso, profondamente a capocchia. Il Murmuliatore ha da ridire su tutto, è orgoglioso del suo essere rompipalle, testardo fino all’inverosimile. Stoico, ma anche un po’ cazzone, nel portare avanti le sue idee, anche se questo vuol dire superare il labile confine che esiste fra la convinzione in sé stessi e la deficienza. Il problema qual è? E mò ve lo dico subito. Il problema è che il Napoli ha comprato Tonelli. E non solo lo ha comprato, ma lo ha addirittura pagato 10 milioni. E questo ha scatenato la pronta reazione dei Murmuliatori, ancora impegnati a mangiarsi un gigantesco limone dopo lo spettacolare finale di campionato degli azzurri che, guardate un poco, ha fatto saltare in aria tutte le loro premonizioni catastrofiche. “E chi è stu Tonello?”, “Ma che amma fa cu chist” e l’immancabile “Pappò caccia i soldi” sono le hit di maggiore successo del Murmuliatore. Egli vorrebbe che De Laurentiis comprasse i grandi campioni affermati, i top pleiers. Quelli che guadagnano un casino di soldi, quelli che si tengono i diritti d’immagine, quelli che vogliono il centro tecnico come lo tiene il Chelsea o il Barcellona. Quelli che il Napoli, attualmente, non si può comprare. Non ci prendiamo in giro: pure a me piacerebbe tenere a difesa Mascherano, Pique e Genny Savastano. Ma io capisco pure che adesso non si possono prendere. E a questo punto, dico io, ma vi facesse schifo Tonelli? Un pezzo di giuvinotto di 1 metro e 83, 26 anni, attento e preciso nei movimenti difensivi e pure forte di testa (a proposito, colgo l’occasione per mandare un caro saluto all’amico Jorginho, ricordandogli di mettere la punta sotto al pallone sui calci d’angolo). Vabbè, magari non tiene quell’appeal alla Beckenbauer, ma non penso serva assai quando il tuo mestiere è alzare da terra gli attaccanti avversari. Allora, caro Murmuliatore, questa stagione non ti ha insegnato niente? Ti sei presentato a settembre dicendo che Higuain era chiatto e pensava solo alle femmine, che Sarri era un provinciale e non si metteva mai il vestito buono, che Albiol era un vecchio deficiente, che Koulibaly poteva solo andare a cogliere le pummarole a Castelvolturno, che De Laurentiis voleva vendere la squadra con tutto il pullman a una cordata di cinesi che si erano aperti un megastore sull’Asse Mediano e che il Napoli sarebbe retrocesso in Serie B dopo 15 giornate di campionato. Poi è successo il contrario e tu sei stato il primo ad attaccarti al carro dei vincitori. Che poi non te lo dico manco dove ti dovevi attaccare veramente. Rubando una citazione di Oscar Luigi Scalfaro, nessuno ti obbliga a ragionare, è facoltativo. Ma almeno, benedetto Iddio, aspetta il campo per giudicare un calciatore, un allenatore, un campionato. Perché farà pure figo lamentarsi per partito preso, ma stai diventando Ultrà di te stesso e tifoso di nessuno. Mò mi raccomando, se ci compriamo pure a Lapadula, non fare il solito tuo. Fai come la prima volta che la nonna ti ha cucinato il baccalà: assaggia e poi dici se ti piace.