Correva l’anno 1948: il caffè ‘Passalacqua’ nasceva da un’idea di Samuele Passalacqua.
Si immetteva in un mercato che, specie nel napoletano, presentava tantissime difficoltà e rischi; le difficoltà iniziali di qualsiasi azienda a galleggiare tra gli stenti e una produzione risicata, il rischio di non essere all’altezza di una tradizione importante a Napoli concernente il caffè.
Insomma, le premesse non erano delle più auspicate, eppure c’era tanta voglia di fare, c’era tanta voglia di creare un marchio forte che da Casavatore (Na) potesse poi allargarsi nell’Italia tutta. Un’azienda che da una produzione iniziale di 5 kg di caffè è passata a produrre, oggi, quasi 3500 kg di caffè l’ora e 14 differenti miscele, non può non essere annoverata tra le grandi realtà che oggi Napoli offre.
Interessante e suggestiva anche la storia del logo, che raffigura un ragazzino con due piume in testa che si lecca i baffi; raccontava in un’intervista del 2008 Biagio, figlio di Samuele, scomparso solo qualche giorno fa all’età di 93 anni, che “ C’era un ragazzino quando mio padre Samuele era in azienda, e ogni volta che arrivava il caffè faceva di tutto pur di assaggiarlo. Dopo mille insistenze fu accontentato con una goccia di caffè che gli piacque moltissimo. La sua espressione di gioia e quel modo di leccarsi le labbra colpirono mio padre, che decise di farne il volto dell’azienda.” Le piume furono aggiunte in omaggio al Messico, primo paese a rifornire di materia prima l’azienda; leggenda vuole che poi, a rendere grande il caffè Passalacqua fu, negli anni sessanta, il successo che ebbe il Bar Mexico di Piazza Dante e il fatto che codesto bar vendesse il caffè prodotto a Casavatore.
Oggi, in uno stabilimento di quasi 6000 metri quadri, la S.Passalacqua S.p.a. costituisce senz’altro un vanto per l’imprenditoria italiana, nonostante la recessione economica. La qualità del suo caffè è apprezzata in tutto il mondo: Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e non solo. I nipoti di Samuele hanno proseguito sulla scia del nonno, fondendo tradizione e innovazione in modo sublime.
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