Chissà cosa c’è dietro?
Un uomo intelligente è colui che non smette mai di farsi delle domande, anche quando si trova davanti a eventi paranormali e inspiegabili, almeno all’apparenza.
Napoli, si sa, è una città che del mistero ne ha fatto la colonna portante delle sue storie, miti, leggende e santi.
La domanda che ci facciamo oggi, ma anche ieri, l’altro ieri e per tutti i secoli passati è : cosa c’è dietro il miracolo del sangue di S.Gennaro?
Di certo non è l’ultimo secolo di scoperte tecnologiche che ci ha posto questo interrogativo; il dubbio risale a secoli e secoli fa; gli esperimenti per clonare questo evento miracoloso si sono sprecati negli anni.
La Chiesa ovviamente urla al miracolo, perché bisogna crederci e basta, perché non bisogna farsi troppe domande, perché questo “evento paranormale” chiama a raccolta milioni di fedeli, TV di tutto il mondo, curiosi, diffidenti e giapponesi (citazione da social) e dove si muove la gente, si muove anche il denaro.
Gli esperimenti per verificare l’autenticità di questo miracolo che avviene 3 volte all’anno ( quella importante e celebrata mediaticamente è nel giorno del santo, il 19 settembre, giorno del martirio di San Gennaro), cominciano nel laboratorio di uno dei più grandi luminari e precursori della storia e della medicina moderna, Raimondo Di Sangro Principe di Sansevero che riuscì a riprodurre il fenomeno nel suo laboratorio alchemico. L’esperimento è infatti descritto anche dall’astronomo e intellettuale francese De Lalande nel suo Voyage en Italie.
Anche se la rivelazione non appare chiarissima, si pensa che il Principe di Sansevero sia davvero riuscito a emulare l’esperimento del “miracolo” grazie alla composizione alchemica tra mercurio, oro e il cinabro. Insomma tutte eresie per la chiesa e i fedeli, che vivono il miracolo come evento per sentirsi più vicini a una cosa che l’occhio non può spiegare e quindi l’unica testimonianza reale è credere al miracolo.
Per credenza popolare quando il sangue nell’ampolla torna allo stato liquido è buon segno, significa che la città è protetta da catastrofi tipo l’eruzione del Vesuvio.
Ma quanto c’è di vero in tutto questo?
Per quanto vicino alla scoperta nemmeno Raimondo di Sangro trovò risposta e siamo arrivati ai giorni nostri che almeno abbiamo un nome per questo fenomeno (tutto da verificare ovviamente), ovvero la tissotropia.
La tissotropia o tixotropia è la proprietà di alcuni fluidi pseudo-plastici di variare la loro aeriformità quando sottoposti a sollecitazioni di taglio, oppure nel caso di lunghi periodi di quiete e sottoposti a movimenti peristaltici. In queste condizioni il fluido può passare dallo stato di grasso pastoso quasi solido a quello di liquido o, più in generale, da quello di gel a quello di liquido (wikipedia dixit).
Insomma, vero o falso, il fenomeno del sangue di San Gennaro si ripete,e bisognerebbe aprire l’ampolla, analizzarne il contenuto, ma la chiesa si guarda bene da far mettere le mani alla scienza là dove i credenti annuiscono ciecamente: potrebbe porre fine a secoli di religiosità, clamore, amore religioso e “finanziamenti”.
Non badate al mio cinismo nei riguardi di questo fenomeno tutto napoletano, sono cresciuto facendomi delle domande e vorrei tutte le risposte, ma siamo a Napoli dove le risposte non sempre ci sono, o forse ci sono troppe risposte, rimaste senza domande.
Io e spero anche voi, continueremo a chiederci se il miracolo c’è, anche sapendo di anni di esperimenti andati a buon fine e insabbiati dalla chiesa perché Napoli, come il sangue di San Gennaro, è inspiegabile e sfido ognuno di voi a spiegarmela ma soprattutto a capirci qualcosa.
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