Ambientazioni gotiche, atmosfere noir, senso del mistery e dell’horror, favole nere che, alla fine, commuovono sempre un po’. Edward mani di forbice, la Sposa cadavere, Nightmare before Christmas. Chi c’è dietro la macchina da presa di ognuno di questi capolavori cinematografici? Colui che ha fatto dei suoi punti deboli la sua fortuna, che ha saputo trasformare il senso di inadeguatezza e di disagio, vissuto da bambino, in arte.
Signore e signori vi presentiamo Tim Burton.
Di umile famiglia, il giovane Tim cresce chiuso in casa divorando cartoni animati e vecchi film dell’orrore. Timido e senza amici, scopre il suo talento giovanissimo, quando gira i primi cortometraggi all’inizio degli anni 70 con la sua Super8.
Poi lo studio al California Institute of Arts e l’assunzione come animatore della Disney. Da qui la strada di Burton è tutta in discesa: nascono i primi lungometraggi e i primi successi. Dietro ogni sua pellicola non manca mai il senso di frustrazione e di isolamento che egli stesso conosce bene. Ogni suo personaggio esprime un disagio perchè si sente “diverso”. La rivincita degli ultimi è la morale che ritroviamo nelle sue storie, ma lo è anche per i mostri, visto che “Per me i mostri, le creature un po’ bizzarre, sono i personaggi più vicini alla realtà, e sono sempre quelli che suscitano più emozioni.” Parole sue.
Se i temi sono del tutto inusuali, altrettanto non poteva non essere per le tecniche usate dal regista. Lo stop motion, ad esempio, è la tecnica utilizzata per riprodurre tutto il mondo della Sposa cadavere e non solo. I personaggi si muovono grazie ad una successione di frame che creano l’illusione di un movimento continuo. Una tecnica di certo non nuova (risale già agli anni ’60), ma che ha caratterizzato sicuramente il cinema burtoniano sin dagli esordi.
Di strada ne ha fatta, Tim Burton: nel 2007 riceve un Leone d’Oro alla carriera , nel 2008 vince un Golden Globe per il miglior film commedia con Sweeney Todd- il diabolico barbierie di Fleet Street, nel 2010 è capo della giuria al Festival di Cannes, è candidato all‘Oscar al miglior film d’animazione nel 2005 (per la Sposa cadavere) e nel 2012 (per Frankenweenie). Come non citare Johnny “feticcio” Depp. L’attore/personaggio che Burton ha scelto come suo “alter ego”per i suoi film. Il sodalizio Burton-Depp si è consolidato col tempo, nonostante la prima collaborazione in Edward mani di forbice, ma nessuno meglio di Depp, avrebbe potuto vestire i panni di Willy Wonka o del Cappellaio Matto. Così Burton li ha immaginati e così Depp li ha interpretati.
Per chi non ci avesse ancora pensato, dietro tutti i lavori di Burton si cela la passione letteraria per il maestro Edgar Allan Poe. Sono ricorrenti i riferimenti al poeta sia in Vincent (la poesia Il Corvo è alla base del cortometraggio) sia in Nightmare before Christmas.
Genio surreale e pop, così definito dalla critica, Tim Burton ha regalato al cinema tanti capolavori, avvicinando l’horror alla favola e diventando un’icona del “cinema dark alternativo, fatato e visionario […] un poeta malinconico e struggente che ha cantato e ha dato voce al bisogno di amore di esclusi e incompresi con impareggiabile dolcezza. “ (F.Secchi Frau, 2015).
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