Miei affezionatissimi, finalmente è arrivato il tanto agognato dicembre e con lui la fine dell’anno e il Natale.
In realtà il natale è cominciato subito dopo halloween, nelle vetrine dei negozi, per le strade, in tv e in radio; è arrivato insieme agli addobbi che devono far arrivare presto il natale nelle nostre tasche, in modo da alimentare la macchina consumistica che il mondo capitalista fa viaggiare a ritmi altissimi. Ma non siamo qui per parlare di socialismo, consumismo o critiche sulla società reale; siamo qui per riflettere su come i social si travestono a Natale.
Se guardiamo una bacheca di Facebook, una qualsiasi di un ragazzo/a nel periodo natalizio, sembra la sagra del buonismo: tutti che sparano frasi e citazioni che riuscirebbero a far risultare un discorso di una Miss Italia qualunque un trattato sulla pace nel mondo degno di Gandhi; l’ipocrisia risulta in verità lampante nel momento in cui fino al giorno prima si lanciavano frecciate(velate e neanche tanto) a chiunque. La Cattiveria, da Gennaio a Novembre, è sempre molto “cool”.
In ogni caso è Natale; e si sa, siamo tutti più buoni.
Oppure vogliamo solo far vedere che siamo più buoni degli altri?
Insomma i social sono la più grande macchina pubblicitaria inconsapevole del mondo e i protagonisti siamo proprio noi, che critichiamo o elogiamo qualsiasi cosa, dalla foto dell’arcobaleno al ricordo del personaggio scomparso; tutti si sentono in dovere di esprimere il proprio parere, e di conseguenze noi abbiamo il diritto di esprimere la nostra opinione.
Citando una frase di U. Eco che parlando dei social disse:” i social network hanno dato parola a legioni di imbecilli”, viene spontaneo pensare “come dargli torto”.
Magari anche tu che stai leggendo lo stai pensando, ma sai, quella X in alto sulla destra è lo strumento più democratico del mondo, chiudi e non leggere o passa avanti.
Anche se abbiamo divagato un po’ ora possiamo addobbare la casa, con alberi di natale bellissimi, strepitosi ma sintetici, perché rispettiamo tutti la natura a natale ( e poi non ci facciamo scrupoli a inquinare per il resto dell’anno), oppure quell’oscena usanza (secondo me) del babbo natale “impiccato” al balcone; città addobbate a volte in modo bello e intelligente anche per darle nuova vita e nuova magia, come Salerno con le sue luci d’artista; o strade di provincia, intossicate da luci riciclate e pendenti in modo sinistro da lampioni che s’illuminano a intermittenza.
Ma, incredibilmente, tutto diventa soggetto fotografico. E per cosa? Per la grande comunità social!
Una volta per vedere l’albero di qualcuno, ci si doveva recare a casa, oggi, invece, è l’albero che viene da te, bello no?
Il senso del Natale si è perso ormai da anni, dall’aria è sparito quell’odore un po’ acre di camino e freddo intenso; forse resta la speranza che il natale rimanga dei bambini ancora non lobotomizzati e globalizzati dai social.
Che poi diciamolo, coloro che odiano il Natale, sono i primi a postare foto, frasi ed auguri solo per ricevere qualche like!
Detto questo…Buon Natale, o no?
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